Piccoli canottieri crescono

corsi estivi canottieri ravenna

Dal Festival dei Giovani alle Olimpiadi. Dal canottaggio come gioco da ragazzi al canottaggio come professione. Dalle prime remate inesperte nel bacino della Standiana a una medaglia ai Mondiali. Questo il tragitto che hanno fatto canottieri ravennati come Marcello Miani e Giuseppe Vicari. Da ragazzi alle prime armi a campioni del remo. Chissà se sarà questo il destino anche per i giovani canottieri ravennati allenati da Giacomo Gasperoni, dopo l’oro e i tre bronzi ottenuti nel Festival dei Giovani di Piediluco da Riccardo Giuliani, Matteo Riva Cambrino. Simone e Lorenzo Lopez. La tre giorni di gare tenutasi dal 2 al 4 luglio nel lago umbro è da sempre l’appuntamento clou per tutti i giovani canottieri italiani. Ogni anno, i ragazzi delle categorie Allievi, Allievi C e Cadetti (ripettivamente di undici, dodici e tredici anni) si ritrovano in quella che, oltre ad essere una vera e propria festa del remo giovanile, è anche la vetrina nella quale si mettono in mostra gli adolescenti più talentuosi del canottaggio italiano. Per molti dei campioni della Canottieri Ravenna, la prima tappa di un percorso che li ha portati a diventare atleti di livello internazionale.

E’ nel Festival dei Giovani del 1996 che, sulle acque del Lago Maggiore, per la prima volta si mette in luce l’olimpionico della Canottieri Ravenna, Marcello Miani. “Il lago era molto mosso, c’erano onde molto impegnative per dei ragazzini alle prime armi come me” ricorda il Peso Leggero ravennate. “Io ero nella corsia numero otto e feci tutta la gara con la testa voltata a fissare il ragazzino in acqua uno che si giocava la testa della corsa con me. Ero così concentrato su di lui che non mi accorsi che le onde mi portarono in diagonale attraverso tutto il campo. Attraversai sette file di boe e finii nella sua corsia, giungendo secondo. L’allenatore dell’epoca, Franco Bertozzi, per darmi una strigliata, mi chiese se era più lunga la diagonale o il lato di un rettangolo. La gara successiva la vinsi con distacco. Forse solo perché andai dritto”. Quattordici anni, dieci Mondiali e un’Olimpiade dopo, Marcello Miani è di nuovo in singolo. In preparazione per i Mondiali di Novembre in Nuova Zelanda. Dove gli avversari non mancheranno e la barca filerà dritta, ci si può scommettere.

Per Giuseppe Vicari, invece, è il lago di Varese lo sfondo alla sua prima vittoria nel Festival dei Giovani, nel 2002. L’attuale capovoga del quattro di coppia della nazionale Under 23 in partenza per i Mondiali di Brest (BEL) inizia a remare per emulare il fratellone Gaetano. Il giovane Vicari, oltre a scendere in barca con i suoi coetanei della squadra giovanile, a dodici anni si allena già un paio di volte a settimana con squadra agonistica, insieme a ragazzi anche di cinque-sei anni più vecchi di lui. Senza sfigurare. E’ un predestinato già da Allievo B, quando con Matteo Rosetti forma un eccezionale doppio che vince il Festival. Da quel giorno, la coppia rimane imbattuta in Italia per ben sei anni, vincendo quattro titoli italiani, tra cui un Campionato Italiano Junior conquistato mentre appartengono ancora alla categoria inferiore. Un problema fisico ferma Rosetti, ma Vicari continua a remare, mettendo nel suo personale carniere di medaglie una decina di titoli italiani, un argento ai Mondiali Junior.

Tutti gli atleti della Canottieri Ravenna hanno iniziato per gioco ai corsi estivi organizzati nella sede della Standiana. E spesso ad insegnare ad andare in barca sono proprio quegli atleti che così avevano cominciato. Campioni italiani degli anni Novanta come Albert Pennesi o Ivan Malucelli hanno fatto scendere per la prima volta in acqua Borghesi, Vicari e i fratelli Rosetti. Giacomo Gasperoni, campione italiano under 16 nel 1993 con Malucelli, è tuttora l’allenatore della squadra giovanile della Canottieri Ravenna.

Campioni come Marcello Miani, Bruno Rosetti e Fabrizio Borghesi hanno mostrato il canottaggio nelle scuole medie della provincia di Ravenna, insegnando ai ragazzini uno sport per loro nuovo e divertente. Francesco Pozzi, argento ai Campionati Italiani di Società nel 2009, è stato l’istruttore dei corsi estivi di canottaggio dello scorso anno. Matteo Rosetti, una mezza dozzina di titoli italiani nel cassetto, da tre anni segue i ragazzini che in giugno e luglio provano il canottaggio nell’assolata cornice del bacino della Standiana. A insegnare a remare alle nuove leve del remo ravennate sono tutti atleti o ex-atleti che hanno iniziato nello stesso modo. Per divertimento, per gioco, per un diletto che si è trasformato in passione. Tutti sono stati dei canottieri in erba. C’è chi era già forte e negli anni si è migliorato. C’è chi forte lo è diventato, allenamento dopo allenamento. Una cosa è certa: dal primo giorno in cui hanno provato il canottaggio, questi ragazzi sono cresciuti. E non hanno intenzione di smettere.

Lascia un commento