Ritorno al singolo

Marcello Miani Singolo

A volte, per andare avanti, bisogna sapere tornare indietro. E’ quello che ha fatto il canottiere ravennate Marcello Miani. Dopo quattro anni passati a gareggiare sul doppio Pesi Leggeri della nazionale, è tornato a remare in singolo. Ed è tornato a vincere come sa fare lui.

Una remata dopo l’altra. Una progressione costante e irresistibile. Colpo dopo colpo, Marcello è andato a prendersi prima il titolo europeo e, due settimane dopo, quello italiano. Metodico, preciso. Un serial killer, insomma. Ha ripreso un discorso iniziato con la vittoria iridata Under 23 a Poznan nel 2004 e interrottasi nel 2006 per salire su quel doppio Pesi Leggeri, in coppia con Elia Luini, che ha collezionato due medaglie mondiali e un quarto posto olimpico. Il singolo Pesi Leggeri non è specialità olimpica. Il doppio lo è.

Nel singolo gareggiano gli atleti che non sono riusciti a salire sul doppio, oppure quelli che sono pronti a salirci. L’anno scorso Marcello era in doppio con Luini, e Bertini era in singolo. Rotta la coppia, la sfida tra il doppio Luini-Bertini e quello Miani-Rigon ha visto prevalere il primo. Per quest’anno, almeno. Perché ogni anno è una selezione. La squadra P.L. italiana è tra le più competitive al mondo. Il livello è altissimo. Tanti atleti forti che lottano per salire su quelle due barche che garantiscono i sei ambitissimi posti alle Olimpiadi: il doppio e il quattro senza. I titolari di queste due imbarcazioni se la devono vedere con gli altri azzurri che gareggiano nel singolo, nel due senza, nel quattro di coppia, nell’otto, più altri 5-6 che restano fuori dagli equipaggi dei mondiali. Quindi quasi trenta pesi leggeri più o meno dello stesso livello. Marcello, senza ombra di dubbio, è uno dei cinque, anzi, dei tre pesi leggeri più forti in Italia. L’ordine cambia a seconda di chi guarda e giudica.

Singolo, dicevamo. Passare dal doppio al singolo non è facile. La gara è più lunga, le condizioni meteo influiscono maggiormente sulla tua prestazione. E, soprattutto, sei da solo. In doppio, nella stanchezza puoi contare sull’altro, e l’altro può contare su di te. In singolo, sei te. Il singolo è un altro sport. Un’enclave individuale in uno sport di squadra. Marcello lo ha sempre detto: ogni vittoria della sua carriera è stata una gioia immensa, ma quelle in singolo gli hanno sempre regalato un pizzico di felicità in più. Il singolo è la prima barca che impari. Ti stacchi la prima volta dal pontile e sei in singolo. Inizi a remare da solo. Poi cominci a scendere in barca con gli altri. A sincronizzare i movimenti del corpo e del remo.

Le barche multiple sono una questione di affiatamento, di chimica, di assieme, o di come si voglia chiamare quell’armonia che permette a un equipaggio di far volare la barca. Quello che hanno dimostrato ai Campionati Italiani Assoluti il doppio dei compagni di società di Miani. Fabrizio Borghesi e Giuseppe Vicari, argento nel doppio Senior. Decisamente meno forti a livello fisiologico rispetto agli altri concorrenti al podio. Eppure, argento a un secondo e mezzo da due canottieri della squadra olimpica. Perché la forza fisica nel canottaggio non è tutto. Serve la forza mentale, la cattiveria, la tecnica. Ma i grandi campioni come Marcello vincono da soli e vincono in gruppo. I grandi canottieri vincono in singolo e vincono sulle barche lunghe. Nessun atleta forte che si rispetti va piano in singolo. Marcello lo sta dimostrando quest’anno, e vuole continuare a farlo anche ai Mondiali, a diciottomila chilometri lontano da casa.

Non è la prima volta che Marcello vola dall’altra parte del globo. 2005, Mondiali a Gifu, in Giappone. 2008, Olimpiadi a Pechino. Questa volta è la Nuova Zelanda la sua meta. Nel mondo a testa in giù Marcello cercherà di capovolgere le gerarchie del singolo Pesi Leggeri di questi ultimi anni, in cui a primeggiare è stato Duncan Grant. Il neozelandese padrone di casa quest’anno è sembrato meno in forma del solito nelle gare di Coppa del Mondo. Con una stagione così lunga però, essere in forma a giugno non implica essere in forma a Novembre. Non essere al top in giugno, può essere un buon modo per essere in forma a Novembre. E’ inutile nascondersi dietro a un dito: Marcello in Nuova Zelanda ha la possibilità di regalare un titolo mondiale alla Canottieri Ravenna. Titolo che manca dal 2005, quando fu Bruno Rosetti a conquistarlo nel quattro di coppia Junior, dopo che lo stesso Marcello ne aveva portati a casa tre. Uno sempre nel quattro Junior, in Lituania nel 2001, uno del singolo Under 23 nel 2004 e nello stesso anno nel quattro di coppia Pesi Leggeri. Dopo anni passati a essere tra i primi, a Marcello forse fa bene un anno passato essere il primo. Vittoria agli Europei, vittoria ai Campionati Italiani. Le vittorie sono importanti, anche in specialità non olimpiche. Fanno bene. Perché, certo, non ci si dimentica mai come si fa a vincere. Però un ripassino ogni tanto non fa male.

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